Sei stanco di persone che vogliono sempre avere l’ultima parola?

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Chi non ha mai avuto a che fare con un amico, un collega, magari un partner o un genitore che, in qualsiasi discussione volesse sempre e immancabilmente avere l’ultima parola?

Magari invece è proprio a te che viene detto che vuoi sempre avere l’ultima parola…

Cosa si può fare quando si ha a che fare con questo problema, sia che ne siamo vittime che artefici?

Innanzitutto bisogna sempre tenere presente che in qualsiasi discussione non esiste un punto di vista giusto e uno sbagliato, in quanto punti di vista entrambi hanno delle basi, provengono da un ragionamento, da un’esperienza di vita, dalla propria cultura, ogni punto di vista è degno di esistere.

 

Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, cogli l’occasione per comprendere.
(Pablo Picasso)

 

Chi vuole avere l’ultima parola in una discussione difficilmente ascolterà realmente ciò che l’altro ha da dire, ma si concentrerà solo su come potrà controbattere: questo ci impedisce di riuscire a calarci nei suoi panni.

Liberiamo la mente dal preconcetto che esista un’unica realtà assoluta (e che magari siamo noi ad esserne i detentori…) tutto ciò che sappiamo del mondo è solo una sua visione parziale, visione che prende in considerazione degli elementi e ne esclude necessariamente degli altri, l’altra persona è proprio quella che ci permette di venire in contatto con gli elementi che non abbiamo considerato: se vogliamo avere necessariamente l’ultima parola non saremo liberi di scegliere se considerare o meno gli elementi di novità che l’altro ci porta, che poi è la vera ricchezza offerta dalle interazioni umane.

Barricarsi dietro l’orgoglio dell’avere l’ultima parola non ti renderà certamente libero, anzi, diminuirà le tue possibilità di scelta, facendoti fossilizzare sempre sulle stesse idee: un sistema che non si evolve non può che collassare su se stesso.

E a te quante volte è capitato di avere la voglia irrefrenabile di avere l’ultima parola in una discussione?

Gelosia: un cane che si morde la coda

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Quando il tuo partner esce con gli amici hai la sensazione che stia facendo qualcosa alle tue spalle?

Se torna tardi a casa hai la certezza che quell’imprevisto che gli ha impedito di rientrare dal lavoro sia quell’attraente collega che hai visto in ufficio l’altra volta?

Ogni volta che parla con una persona del sesso opposto hai la certezza matematica che ci sia qualcosa in più di una semplice chiacchierata?

Ti hanno sempre detto che la gelosia è il segno inconfutabile del vero amore? (ti consiglio di dare uno sguardo a questo articolo sulle relazioni tossiche)

Che tu sia nel ruolo di chi è geloso o dell’oggetto di questa gelosia, sicuramente non stai passando un bel momento…

Da dove viene la gelosia?

La prima componente non ha nulla a che vedere con l’amore, ma col possessoed è la paura, paura di perdere l’altra persona.

Da dove viene questa paura?

Innanzitutto c’è una componente di bassa stima di sè stessi per cui ci si compara continuamente agli altri uomini o alle altre donne e ci si vede troppo bassi, troppo alti, troppo grassi, troppo magri… quasi come se fossimo solo un prodotto da vendere.

Il tuo partner è solo il suo aspetto fisico? Potresti cambiare partner solo perchè ne trovi uno esteticamente più attraente? Beh, credo proprio di no… e credo che nemmeno l’altra persona la pensi così, quindi smettila di compararti a tutti gli altri, non serve!

Ricorda: tutto ciò che ha un’inizio ha anche una fine.

Non si tratta di pensare se finirà, ma di quando finirà: all’interno di una storia d’amore echeggia spesso il per sempre, ma torna un attimo sulla terra… nulla è per sempre, nella migliore delle ipotesi sarà finchè qualcuno dei due, o entrambi, non morirete.

Se invece la tua relazione dovesse malauguratamente finire prima della tua vita organizzati in modo che frasi del tipo “non posso vivere senza di te” siano decisamente false: magari pensi sia saggio fare un’assicurazione sulla vita e invece non pensi a cosa succederebbe se la tua storia dovesse finire?

Se hai costruito tutta la tua vita intorno all’altra persona ho una brutta notizia: sei nei guai. E anche quella che all’inizio poteva essere una relazione sana si trasforma in una relazione tossicanon hai più la libertà di scegliere l’altra persona giorno per giorno, ma sei obbligato a farlo per evitare che la tua vita perda di senso.

Ricorda: la gelosia non riguarda l’altra persona, ma te stesso. Sono le tue insicurezze, il tuo bisogno di possesso e il tuo continuo compararti agli altri che fanno scattare in te la paura di essere vittima di un tradimento.

Hai mai sentito parlare delle profezie che si autoavverano?

Immedesimati in questa situazione:

il tuo partner, che tu ami e che non tradiresti mai, improvvisamente si mostra freddo con te, non vuole dirti cosa succede, finchè non riesci ad ottenere una risposta: è nervoso perchè hai parlato con quel tuo collega con cui sicuramente hai un flirt.

Tu, ovviamente smentisci tutto, non hai mai pensato di tradire il tuo partner e, utilizzando il linguaggio della ragione, cerchi di spiegargli che quello che pensa non è vero.

L’altro vedendoti negare pensa: “è chiaro che neghi, non ammetteresti mai un tradimento!” e si mostra ancora più ostile nei tuoi riguardi.

Tu cominci a perdere la pazienza di fronte a questi attacchi ingiustificati e cerchi di convincerlo in tutti i modi a smetterla.

L’altro vedendoti così colpito dalle sue accuse ha la prova del tuo tradimento: perchè ti scaldi così se non è vero?

Come pensi possa concludersi la storia?

Tendenzialmente ci sono due possibilità:

  • rompi la tua relazione
  • seccato dal fatto di essere accusato per qualcosa che non hai fatto pensi bene di dare un senso a quelle accuse tradendo.

Con il tuo atteggiamento hai spinto l’altro a lasciarti o a tradirti: hai creato una profezia e, comportandoti come se quella cosa fosse vera, l’hai resa reale.

Come puoi vedere entrambi gli esiti di una relazione colma di gelosia vanno a minare le basi stesse della gelosia: che senso ha desiderare il possesso esclusivo di una persona che, a causa del nostro stesso desiderio, andrà via o ci tradirà?

Andrea Iengo.

Stanco di litigare? 7 strategie per evitare inutili discussioni.

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Ti è mai capitato di litigare con qualcuno a cui vuoi bene e poi accorgerti che il problema di base da risolvere non era poi così importante?
Sei una persona molto calma, ma quando si tratta di discutere con un tuo caro ti accorgi che diventi “un’altra persona” e ti trovi, senza volere, ad alzare i toni?
Ti sei mai chiesto perchè ti è difficile avere a che fare proprio con le persone a cui vuoi più bene?

I litigi si basano su due differenti ordini di cause:

  • Situazioni
  • Emozioni

Quando hai a che fare con una persona di cui ti importa poco entrano in gioco soprattutto le situazioni, quindi tutto ciò che è pratico e concreto e che puoi elaborare con una lucida analisi delle opportunità e dei pro e contro.
Se, invece, stai discutendo con una persona cara, un genitore, un figlio, un compagno, ecco che la maggior parte dell’attenzione viene presa dalle emozioni: la parte situazionale del problema passa in secondo piano e la discussione si trasforma facilmente in litigio, a prescindere dalla causa che l’ha scatenata.

Come puoi fare ad uscire fuori da questa trappola?

  1. La prima fase è separare le emozioni dalle situazioni, come fare?
    Le emozioni più diffuse in una discussione possono essere la rabbia e la paura, due emozioni altamente funzionali, ma che vanno utilizzate nel modo giusto: difficilmente la vostra discussione su chi deve portare fuori la spazzatura sarà influenzata positivamente da una emozione del genere.
    Il modo più semplice per evitare di affrontare una situazione con rabbia è quello di uscirne per un attimo, fai una passeggiata di 20 minuti, vai in un’altra stanza e ascolta della musica, fai un’attività fisica che sia in grado di farti esprimere questa energia.
  2. Una volta che ti sarai preso cura dell’emozione dovrai affrontare la situazione, quindi il problema concreto in sè, non commettere l’errore di pensare che poichè la rabbia e la paura non ci sono più tutto è passato: il sacco della spazzatura è ancora lì in cucina che ti aspetta!
  3. Definisci bene il problema. La mente per risparmiare energie utilizza un processo chiamato di generalizzazione, che però, in alcuni casi, crea un po’ di problemi.
    Pensa ad un problema posto in questi due modi:
    1. Non mi aiuti mai
    2. Oggi sono stanco/a e mi ha fatto arrabbiare il fatto che tu non abbia pensato di portare la spazzatura fuori al posto mio, e mi rendo conto di aver sbagliato a non avertelo chiesto.
    Quale delle due frasi hai sentito più spesso? E quale, invece, definisce un problema in maniera chiara e non equivocabile?
  4. Ammetti di aver sbagliato, di poter fare diversamente: non aver paura di ammettere di aver fatto qualcosa che avresti potuto fare meglio, nessuno è immune da errori.
  5. Collabora per risolvere il problema: nelle discussioni ci si mette l’uno contro l’altro, la vittoria di uno coincide con la sconfitta dell’altro, nel frattempo la spazzatura è ancora lì ad aspettarvi. Focalizzandosi sul problema ben definito è facilissimo giungere ad un accordo che vada bene ad entrambi, iniziando finalmente a cooperare invece che competere.
  6. Elimina le parole MA e PERO’: è probabilmente la cosa più difficile che puoi fare e che avrà i migliori risultati in una discussione.
    Guarda tu stesso la differenza tra queste due frasi:
    1.Hai ragione, però la spazzatura la butto sempre io.
    2.Hai ragione e pensavo che volessi darmi una mano buttando tu la spazzatura.
    Quale delle due accende la discussione e quale invece va verso una risoluzione del problema?
  7. Dopo aver spento il litigio e risolto il problema è finalmente il momento per fare qualcosa di bello insieme!

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Andrea Iengo.

Come tenere il passato nel passato (ed evitare che ti rovini il futuro)

Come tenere il passato nel passato (ed evitare che ti rovini il futuro).

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Stai sempre a rimuginare sul tuo passato?

Ti chiedi spesso come sarebbe la tua vita se avessi o non avessi fatto quella cosa?

Parli sempre di quella brutta esperienza tanto che ormai nessuno ne può più di starti a sentire?

Le esperienze traumatiche del passato spesso non si limitano a rovinare i nostri ricordi, ma si ripresentano giorno dopo giorno dopo giorno, compromettendo anche il nostro futuro.

Qualche suggerimento che potrà aiutarti ad affrontare le brutte esperienze del passato:

  1. evita di provare a scacciare i ricordi: la memoria funziona in maniera paradossale, il tentativo di non pensare a qualcosa ci obbliga a pensare a quella cosa stessa. Se ti trovi in una situazione in cui sopraggiunge un ricordo spiacevole accoglilo e non tentare inutilmente di scacciarlo, se sei in presenza di altre persone, invece di far finta di nulla allontanati un attimo e lascia che i ricordi vengano e poi vadano via da soli.
  2. elimina le vecchie abitudini: spesso i ricordi sono legati a degli oggetti, a delle azioni, a dei luoghi, se ti è possibile cambia le abitudini che ti costringono a confrontarti con questi trigger del ricordo e aggiungi nuovi interessi, frequenta nuove persone, visita posti nuovi, cerca di sovrascrivere l’esperienza traumatica attraverso nuove esperienze positive che siano assimilabili a quella.
  3. prova l’ipnosi: ovviamente non è possibile rimuovere un ricordo e in ogni caso non sarebbe neppure una buona idea (a tal proposito potrebbe piacerti questo articolo) ma è possibile disassociare una sensazione negativa dal ricordo stesso.
  4. smettila di parlarne: parlare in continuazione di qualcosa fa sì che questa cosa sia sempre presente, inoltre il rischio è di allontanare le persone che sono intorno a te che si sentirebbero assillate da te che racconti sempre la stessa storia. Invece di parlarne ti potrebbe aiutare scrivere.
  5. scrivi un diario: comincia a tenere un piccoli diario quotidiano di quello che ti accade, quando la scrittura del diario sarà diventata un’abitudine comincerai a inserirvi anche i ricordi (e qui vorrei che ti focalizzassi soprattutto su pensieri ed emozioni) legati all’esperienza traumatica, questo ti aiuterà a collocarla a poco a poco nel passato.

Hai avuto una brutta esperienza sentimentale e non riesci a dimenticare quella persona? Dai uno sguardo a questo articolo.

Prova questi semplici consigli e fammi sapere come va nei commenti.

Andrea Iengo.

Sai ascoltare? Ecco 8 metodi per migliorare la tua capacità di ascolto

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Ti hanno mai detto “non mi ascolti mai” oppure “parlare con te è come parlare al vento” o altre frasi simili?

Se ti è successo con qualcuno che ti annoiava a morte tutto bene, se invece ti è capitato con una persona a cui tieni e magari sei sicuro di aver prestato la giusta attenzione, allora potresti avere dei vantaggi utilizzando qualche piccolo accorgimento:

  1. aspetta che l’altro abbia finito di parlare prima di dire la tua: interrompere è la prima cosa che fa sentire l’altro non ascoltato, se hai qualcosa da dire puoi sempre farlo quando l’altra persona avrà finito di parlare.
  2. resta concentrato: se ti distrai inevitabilmente mostrerai poco interesse, silenzia il cellulare ed evita le altre distrazioni.
  3. annuisci: può sembrare un trucchetto, ma ti assicuro che se annuisci (a cicli di 3) mentre l’altra persona parla ti mostrerai molto più interessato all’argomento, provaci la prossima volta che ascolterai qualcuno.
  4. fai domande: il fare domande è un chiaro segno di interesse, non avere paura di essere invadente, se qualcuno ti sta raccontando qualcosa è perchè vuole condividerla con te.
  5. astieniti dal giudizio: quanto spesso sentiamo l’irrefrenabile desiderio di giudicare le azioni o le idee degli altri? Ecco, per una volta prova ad astenerti dal giudizio: l’altra persona per aver raggiunto una certa consapevolezza o aver deciso in un certo modo deve aver avuto i suoi buoni motivi per farlo, anche se tu non condividi quello che dice o che fa.
  6. guarda il tuo interlocutore: l’ideale sarebbe osservare il suo viso con uno sguardo circolare per una durata tra i 5 e i 10 secondi, per poi portare lo sguardo altrove per altrettanti secondi e ricominciare tutto daccapo, questo sguardo dimostra interesse, ma, allo stesso tempo, non è troppo intrusivo.
  7. riformula quello che l’altro ti dice: dopo un po’ che l’altro sta parlando potresti prendere la parola per assicurarti di aver capito tutto bene, digli “scusami, fammi capire se ho capito bene…”
  8. mantieni un linguaggio del corpo accogliente: inclina il busto nella direzione del tuo interlocutore e non incrociare la braccia, sarebbe bene che fossero leggermente allargate per trasmettere accoglienza all’altra persona.

Prova questi suggerimenti uno alla volta e vedi quali ti sono più utili nella vita di tutti i giorni, ascoltare è una capacità che va allenata!

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Andrea Iengo.

Problemi di memoria? 6 semplici strategie per potenziarla!

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Sei campione in vuoti di memoria?

Quando una persona si presenta il suo nome salta direttamente la memoria per finire nell’oblio?

Quando torni a casa dopo aver fatto la spesa hai immancabilmente dimenticato di comprare metà delle cose che dovevi comprare?

Durante un esame non riesci a ricordare neppure il nome di un libro?

Beh, forse potresti provare ad utilizzare qualche stratagemma per migliorare la tua memoria.

(Se lo avessi dimenticato l’articolo parla proprio di come migliorare la memoria)

  1. Allena la memoria: la memoria in qualche modo è simile ad un muscolo, puoi mai andare alle olimpiadi senza allenamento? Allo stesso modo non puoi tralasciare di allenare la tua memoria per quando ti serve (cioè sempre). In questo caso ti saranno di aiuto quelle diavolerie elettroniche chiamate smartphone e i vari giochini per migliorare la memoria, fai una ricerca sullo store del tuo smartphone e troverai decine di applicazioni che possono aiutarti ad allenare la memoria!
  2. Evita la luce blu dei monitor prima di andare a dormire: non influisce direttamente sulla memoria, ma sul sonno, che a sua volta influisce poi sulla memoria, le frequenze blu della luce inibiscono la produzione di melatonina e quindi impediscono un sonno ristoratore. Per evitare questo problema dovresti evitare di usare tablet, smartphone, pc e tv almeno per un’ora prima di andare a dormire. Ma se proprio sei smartphone dipendente? Anche qui ci viene in aiuto un trucchetto: cerca filtro luce blu sullo store del tuo cellulare e troverai decine di app che non fanno altro che rendere il tuo schermo meno blu (e quindi più rosso), e migliorare la qualità del sonno, provare per credere!
  3. Organizza le tue attività: secondo uno schema abbastanza rigido in modo da consentirti di dedicarti ad una sola attività per volta, quando l’attenzione passa da un’attività all’altra senza un filo logico ti capiterà immancabilmente di commettere degli errori di distrazione. Se non riesci a organizzare bene le tue giornate potresti trovare interessante questo articolo.
  4. Tecnica dei loci di Cicerone: è una mnemotecnica che consiste nell’associare a delle parole chiave di un discorso dei luoghi. Ad esempio potresti visualizzare il percorso da casa tua a lavoro e inserire in ognuno dei punti di riferimento che hai una delle parole chiave che dovrai ricordare per richiamare alla memoria tutto il tuo discorso, fai una prova e resterai stupito dall’efficacia di questa tecnica.
  5. Crea una storia: la memoria funziona meglio se le cose sono associate in forma narrativa, prova a creare una storia che comprende gli elementi che devi ricordare, falli interagire, utilizza nomi di persona che somigliano ai nomi delle cose che devi ricordare ecc.
  6. Infine fidati della tua memoria: hai mai sentito parlare di quelle persone che prima di un esame non ricordano nulla, ma quasi come per magia poi riescono a superarlo con risultati brillanti? Beh, sicuramente quelle persone non dubitano della propria memoria, anzi se ne fidano ciecamente e questo fa sì che la loro memoria lavori per loro.

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Andrea Iengo.

Timido? 6 facili consigli per venire fuori dal bozzolo!

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La timidezza è un problema che non si risolve da solo o con i farmaci, è importante, per affrontarla, un processo di crescita personale che si basa sulla pratica, passo dopo passo, giorno dopo giorno, all’interno di reali situazioni sociali.

Un amico ti ha invitato ad una festa ma pensi di non andarci perchè ti sentiresti a disagio?

Quando incontri persone nuove non sai che dire perchè pensi che loro non siano interessate a te?

Ti sembra che quando entri in una stanza tutti ti giudichino male e questo aumenta la tua paura per le situazioni sociali?

Ecco alcuni semplici consigli che puoi applicare, giorno dopo giorno per migliorare la tua vita sociale:

  1. Dichiara la tua timidezza: niente è più potente per demolire i pregiudizi dell’altro del dichiarare una propria debolezza, inoltre dopo averlo fatto non ti sentirai più in imbarazzo perchè gli altri possano scoprire che sei timido, hai disinnescato la bomba ad orologeria!
  2. Fai una lista delle situazioni più imbarazzanti: scrivi tutti i dettagli e mettile in ordine dalla più facile alla più difficile, poi prova ad affrontarle una per volta, non vorrai certo andare in guerra senza aver nemmeno provato a prendere in mano un fucile, vero?
  3. Sorridi e guarda gli altri in viso: nessuno è a proprio agio se qualcun altro avvicinandosi ne evita lo sguardo, non vorrai certo che gli altri siano a disagio quando interagiscono con te? Mi dirai: “ma sono io ad essere a disagio con gli altri, mica il contrario??” Certo, sono d’accordo, ma secondo te una persona che incontra qualcuno (te) che non lo fa sentire a proprio agio si comporterà in maniera carina o in maniera antipatica con questo (te)?
  4. Fai dei complimenti: tutti cercano la riprova sociale delle proprie scelte, dire a qualcuno che ti piace qualcosa di lui (o lei) ti farà apparire come sicuro di te e aprirà uno spazio per conversare su qualcosa che non metterà in imbarazzo nessuno dei due. Non ti sto dicendo di fare complimenti falsi, ma sicuramente riuscirai a trovare almeno una cosa che ti piace in chiunque incrocerai nella tua vita, fai questo piccolo esperimento quotidiano: allenati a trovare una piccola cosa che ti piace in chiunque incontri ovunque tu sia, può essere il viso, il taglio di capelli, un gioiello, un accessorio… quello che ti pare.
  5. Parla di quello che interessa al tuo interlocutore: alle persone piace parlare delle cose a cui sono interessate, se vuoi cominciare a sperimentarti in situazioni sociali senza dover essere tu a parlare per la maggior parte del tempo, cerca di capire cosa può interessare all’altra persona e fagli delle domande proprio su quello, sarà felice di parlare con te per molto molto tempo se tu sarai in grado di ascoltarlo.
  6. Osserva la timidezza degli altri: se sei ad una festa, o sul posto di lavoro o in un bar osserva gli altri e cerca di carpire i segnali della loro timidezza, ti stupirà vedere quante persone timide incontrerai!

 

Condividi questo articolo e guarda le reazioni dei tuoi contatti, magari scoprirai che intorno a te ci sono molte più persone timide di quanto pensi!

 

Andrea Iengo

Come aumentare la creatività e risolvere problemi

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Fai un lavoro creativo, ma qualche volta ti mancano le idee?

A volte senti che non hai più la creatività di una volta?

Quando ti si presenta un problema non riesci a trovare come affrontarlo?

La capacità di affrontare nuove sfide trasformando in maniera originale le proprie esperienze pregresse non è una dote innata, ma può essere allenata, ecco alcuni semplici consigli per allenarti:

  1. Limitati: come? Limitarmi? E perchè? Non dovrei invece aprire la mente a tutto ciò che è nuovo? Sì certo, ma il modo migliore per costringere il nostro cervello a lavorare in maniera diversa dal solito è quello di metterlo in una situazione insolita, ti faccio qualche sempio:
    1. Un fotografo che è solito andare in giro con diversi obiettivi zoom e tantissima attrezzatura sarà costretto a pensare fuori dagli schemi se andrà in giro con una sola macchina fotografica con un obiettivo fisso oppure addirittura solo con il proprio smartphone!
    2. Twitter con i suoi 140 caratteri ti costringe a pensare in maniera differente (forse per questo non ha il successo che ha Facebook? Perchè le persone sono pigre e non vogliono cambiare il proprio modo di agire? Chissà…)
    3. Se dipingi utilizza solo due colori.
    4. Se suoni la chitarra togli una corda.
    5. Se sei un batterista prova a suonare senza un tamburo o un piatto.
  2. Paradosso: il pensiero paradossale ti fa pensare diversamente e quindi incrementa le tue capacità creative e di problem solving.
    Devi scrivere una poesia? Pensa a come potresti scrivere la peggiore poesia del mondo.
    Devi fare una fotografia? Pensa a come fare la fotografia più banale di sempre.
  3. Impara le regole: per poi poterle violare.
  4. Ragiona per assurdo: come sarebbe ora il mondo se i nazisti avessero vinto la guerra? (Leggi a proposito il libro”La svastica sul sole” di Philip K. Dick)
  5. Fai un brainstorming con altre persone e non vergognarti di mettere in discussione anche le idee più assurde: a tal proposito penso sempre a cosa devono aver detto gli ingegneri di Google quando il primo di loro proposte il progetto “Street view” chi è così pazzo da pensare di poter fotografare con delle auto tutte le strade del mondo? Ecco…
  6. Cosa farebbe un altro al mio posto? Grazie al distacco emotivo, che puoi ottenere pensando a come affronterebbe quel problema un’altra persona puoi pensare al di fuori dei tuoi soliti schemi mentali che limitano la tua creatività.
  7. Apprendi da ambiti diversi: chi ha detto che bisogna interessarsi di una sola cosa? La creatività nasce quando si riescono a mettere insieme competenze apprese in differenti ambienti sociali e lavorativi.
  8. Usa la tecnica dei 6 cappelli:
    utilizza 6 differenti punti di vista per ragionare sul problema:
    cappello rosso: osserva la situazione da un punto di vista emozionale. Quali sentimenti ti ispira?
    cappello bianco: osserva la situazione oggettivamente. Quali sono i fatti?
    cappello giallo: osserva la situazione da una prospettiva positiva. Quali elementi della soluzione funzioneranno?
    cappello nero: osserva la situazione da una prospettiva negativa. Cosa non funzionerà?
    cappello verde: pensa creativalmente. Quali idee alternative ci potrebbero essere?
    cappello blu: allarga le tue vedute. Quale sarebbe la migliore soluzione in assoluto?

Se ti è piaciuto questo articolo potrebbe interessarti anche l’articolo riguardo le multipotenzialità e su come prendere decisioni complicate.

Sentiti libero di condividere questo articolo con tutti i creativi che conosci!

Andrea Iengo.

Cosa vuoi fare da grande?

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Quando ti è stato chiesto per la prima volta cosa avresti voluto fare da grande?

Non importa che tu rispondessi l’astronauta, il medico, l’avvocato, il pilota… Questa domanda, ripetuta anno dopo anno dopo anno non ha fatto altro che rafforzare la credenza che tu debba identificarti con il tuo lavoro, e, peggio ancora, che tu debba scegliere uno e un solo lavoro.

Alcune domande hanno il potere di creare delle realtà e se non si è in grado di accorgersene queste realtà, confermate anno dopo anno, sin da quando si è bambini, diventano la nostra realtà indiscutibile.

“Cosa vuoi fare da grande?” è proprio una domanda di questo tipo.

Purtroppo la realtà che si crea in questo modo è una realtà che non aumenta la possibilità di scelta ma la limita, addirittura ad un unico ambito ed orienta tutta la vita della persona sin dalla propria infanzia.

Eppure esistono tantissime persone che non si limitano a specializzarsi in un un’unica area della conoscenza, ma sono incuriosite da tante cose diverse e riescono bene in tutte queste aree, solo che ad un certo punto si annoiano e cercano altro. 

La cosa più difficile, se si è una persona multipontenziale (come dice Emilie Wapnick in un interessantissimo TED Talk ) è quella di non arrendersi alla noia per paura di perdere quello in cui si è investito precedentemente.

La creatività è alimentata dal confrontarsi con realtà differenti, conoscendo culture diverse, mondi lavorativi differenti, delle pratiche che in un ambito lavorativo possono essere consolidate, trasposte in un altro ambito possono generare grande innovazione.

Non tutti hanno un’unica vocazione nella vita e potersi permettere di pensare una cosa del genere può liberare molte persone dalla preoccupazione di cercare la propria strada, di trovare il lavoro perfetto, di pensare di essere dei falliti perchè continuano ad annoiarsi dopo qualche anno che svolgono lo stesso lavoro.

Uno dei segreti per potersi permettere questo stile di vita è quello di trovare un lavoro che ti consenta di mantenerti economicamente, mentre lasci che la tua mente si interessi sempre di cose nuove, lo sapevi che Einstein lavorava in un ufficio brevetti oppure che Bukowski ha fatto tra i più disparati lavori per potersi dedicare alla scrittura?

Se sei una persona multipotenziale ti consiglio di dare uno sguardo al sito di Emilie Wapnick dove troverai molte idee interessanti!

Leggi anche l’articolo su come evitare di procrastinare, è una delle tendenze peggiori per chi ha troppi interessi.

Se ti è piaciuto l’articolo oppure hai delle persone che continuano a chiederti cosa farai da grande… condividi e faglielo leggere!

Andrea Iengo.